venerdì 31 maggio 2013

non sono una mamma coi dread!


L'altra mattina ho avuto un incontro bizzarro.
Parlavo con una persona che si occupa di bambini  e che sosteneva la necessità di tenerli il più possibile lontano dai marchi, addirittura di evitare giocattoli con loghi vistosi.
L'episodio è avvenuto in presenza di un'amica con la quale condivido molti punti di vista, sull'educazione e sulla vita in generale.
La mia amica è saggiamente intervenuta, risparmiandomi di mettere le mani in faccia alla "operatrice-nologo".
Ora.
Io sono una mamma al limite del freak.
Sono stata da sola con mia figlia per più tempo di quanto non mi sia occupata di lei in "sharing".
Forse è anche per questo se cerco di tenerla lontana dalle mie ansie, e ne ho diverse, e se tento ogni giorno di farle imparare che guardarsi intorno e cogliere i segnali esterni è fondamentale per vivere bene, con se stessi soprattutto.
Ciò detto, nella mia "libertinaggine", non ho mai, ovviamente, giudicato il comportamento di altri nei confronti dei propri figli, a parte in casi estremi di violenza, fisica o psicologica.
Fatto sta che ultimamente, complice il quartiere ad altissima densità di coppie con figli, mi guardo intorno e vedo un bel pò di quelle che io chiamo le "mamme con i dread".
Questo tipo di mamma è quella che nascondendosi dietro teorie pedagogiche talvolta condivisibili, si dimentica di guardare ai propri figi come a qualcosa di unico e con caratteristiche proprie ed irripetibili.
Bimbi che si rotolano tranquillamente in giardini pieni di ogni sorta di scarto umano, che cercano in ogni maniera di attrarre un'attenzione che non riceveranno.
Mamme che si preoccupano delle sorti di qualunque destino, in qualunque parte del mondo e pochissimo di quello che aspetta i loro figli al varco della società, fuori dai loro nidi.
Le guardo tra la sensazione di stupore e disadattamento che mi provocano.
E penso che non lo condivido, che non vorrei essere così, che non mi piacerebbe vedere mia figlia intrappolata in una ricerca ossessiva di "qualcosa da fare" mentre mamma fa altro.
Lo dico io che passo con mia figlia molto meno tempo di quanto vorrei.
Lo dico io che portavo i dread e li ho tagliati per mancanza di tempo per curarli.
Lo dico io che sono stata rimproverata più volte di lasciare a mia figlia troppa libertà di fare.
In parte mi imbarazzo di fronte a voi mamme coi dred, perchè mi chiedo se sono la sola a domandarsi quali siano i mezzi che i genitori sono "moralmente obbligati" ad offrire ai propri figli.
E se la capacità di giudizio, piuttosto che la libertà selvaggia non sia uno strumento molto più efficace in questa vita.





2 commenti:

  1. Pochi giorni fa ho sentito questa frase in una serie tv: un bravo genitore sa quando non deve esserlo. Potremmo discutere per ore sul significato e le implicazioni di queste parole, ma alla fine credo che sia tutto riconducibile alla "capacità di giudizio" che a mio avviso è uno strumento necessario ad ogni genitore per impartire una buona educazione.

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  2. Si, io non credo di averne molta di mio!!!
    Però mi auguro che mia figlia ne abbia, quantomeno mi auguro di essere in grado di insegnarle quanto sia importante averne.

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