lunedì 28 novembre 2011

La stanchezza


Una momentanea pausa lavorativa, mi ha finalmente concesso il lusso di una vita normale.
Il rutilante mondo dello spettacolo si sa, ti fa perdere la concezione del tempo, a me anche dello spazio,
e talvolta anelo alla "a-normalità" di una vita senza orologio, senza appuntamenti, e senza stress.
Finalmente giornate intere con mia figlia, finalmente il normale andamento di un rapporto vis à vis con una ormai duenne!
Mentre il mio fisico recupera energie, e la mia mente può ragionare senza le interferenze del cellulare che suona ininterrottamente e delle mail che tempestano il mio indirizzo, mi sono concessa alcuni spazi:

le giostre: sono giorni che mia figlia mi racconta del patapunfete nelle palline e stamattina, via le scarpe, sono entrata anche io in quei gonfiabili pieni di ostacoli (eh lo so, non è da tutti, ma il mio miniformato me lo consente!) e devo dire che atterrare sulle palline di plastica ha il suo perchè!

il supermercato: bimba sul sediolino del carrello ho fatto la spesa! Non avrei mai immaginato di metterci 1 ora (propio 60 minuti) per riempire un sacchetto con ben 5, e dico 5 prodotti. Tra l'altro mi sono fatta superare nella fila alla cassa dalla immancabile vecchietta/infida e dal classico personaggio "passo io perchè c'ho solo 2 cose". Non ho fatto una piega. Da non credersi

la passeggiata: mano nella mano con l'instancabile macchina del no, siamo andate a fare una passeggiata, ho risposto ai circa 1000 "che cos'è questo?" con circa 3000 parole, e ho risposto con centinaia di baci ad ogni risata e ad ogni richiesta di solletico.

Lo so, passerà, non appena il portafogli dovrà essere rimpinguato, passerà questa pazienza.
Non appena realizzerò di nuovo che in realtà il supermercato è una trappola e fare la spesa una delle cose più noiose al mondo, passerà il piacere di farsi superare alla cassa.

Ma in questo momento,
vorrei che il tempo si fermasse.

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