mercoledì 28 settembre 2011

Ale e i bottanelli

Oggi parlerò di una persona meravigliosa, che solo a vederla, mette il buonumore.
E' una mia diciamo collega, nel senso che lavoriamo nello stesso ambito, 
ma lei, al contrario di me, è creativa!
Ma creativa vera! Cioè non solo nel senso che crea delle cose belle come i Bottanelli
ma proprio nel senso che è in grado di ri-creare intorno a se il mondo che vorrebbe.
Io l'ho incontrata in una delle situazioni più assurde della mia vita,
una di quelle esperienze che ti chiedi perchè.
La povera Ale era l'assistente semipersonale di un genio. Un genio un pò isterico,
un pò divertente, un pò pazzoide, ma come molti geni, anche un pò INSOPPORTABILE.
Un genio da prendere a piccole dosi diciamo...
Un giorno ci incontriamo al bar che lei aspettava che il genio in questione la immolasse, tanto per cambiare , alla causa dell'arte! La povera Ale continuava a dire che era stanca di essere l'agnello sacrificale della genialità e che prima o poi glielo avrebbe detto, anzi più prima che poi, cioè di lì a cinque minuti, perchè va bene l'arte, 
ma la pazzia....
E fu così che il genio giunse! Con il suo fascino da pazzo, e con il suo tono un pò imperioso un pò divertito, disse è ora di andare!
La povera Ale scatta sull'attenti, abbandona ogni remora, e si getta a capofitto a dare il suo contributo all'opera. Con un sorriso da abbagliare un elefante si avvia verso l'uscita, trionfante e passandomi accanto, ridendo mi dice: Che pena che mi faccio!
Risollevando la mia giornata iniziata già con la domanda perchè.
E la risposta era perchè c'è chi soffre per l'arte e te invece ti occupi solo di cose pratiche e quindi soffri meno.
La domanda allora è diventata : perchè allora lei  ride e tu no?
Grande Ale. Ti devo un sacco di risate!

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