Ieri sera, nella solitudine del "mio" appartamento capitolino,
mentre cercavo di introdurre cibo commestibile nel mio provato
corpicino, ho visto un film su una rete Rai, dal titolo "Diario di una tata".
La storia è, per grandi linee, quella di una ragazza che studia
antropologia e che decide, in seguito ad un incontro nel parco di provare
a farela baby sitter. Il film è molto caricato nelle descrizioni dei ricchi
e delle persone comuni, con sottofondo fiabesco di storia d'amore
con giovane bello e ricco ecc.ecc., insomma una Mary Poppins
moderna, un film semplice e comunque godibile da guardare davanti
ad un croccante piatto di pasta troppo saltata.
Bene, da qui prendo lo spunto per riflettere su quello che costa,
in termini emotivi ed economici, l'affidare i propri gioielli a qualcuno
che non sia un nonno o un fratello, uno zio, insomma qualcuno
che conosciamo veramente!
I pensieri che ti frullano in testa, l'idea che tua figlia/o possa essere
anche solo lontanamente in mani poco affettuose o
addirittura disinteressate,è una roba che credo non si possa spiegare.
Io almeno, sono stata piuttosto provata dall'esperienza
del dover "cercare" qualcuno che stesse con mia figlia
mentre io sono al lavoro.
Ebbene questo post vuole essere un ringraziamento alla "nostra" tata e amica,
e a tutte quelle donne e ragazze che spendono le loro giornate con figli altrui,
prendendosene cura, assecondando i loro umori e, come nel nostro caso,
preoccupandosi di ridere e di far ridere mia figlia che sghignazza allegramente tuttodì.
So che non è facile, so che c'è bisogno di forza e di organizzazione,
per essere una buona tata, e per questo sono riconoscente al destino e a lei
perchè ci ha fatte incontare e trovare.
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